Museum Home Current Exhibitions L'Apollo di Pompei: alla scoperta di un bronzo antico

Los Angeles, Getty Villa, 2 marzo–12 settembre 2011

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Apollo Saettante / arte romana
Apollo Saettante, Arte Romana, 100 a.C. – prima del 79 d.C. Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei—Museo Archeologico Nazionale, Napoli
 
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La statua di Apollo Saettante è stata una dei primi bronzi di grandi dimensioni rinvenuti a Pompei. È stata ritrovata in frammenti tra il 1817 e il 1818, secoli dopo la distruzione della città avvenuta a causa dell'eruzione del Vesuvio nel 79 d.C.

Nell'ambito della collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, nel 2009 la scultura è stata trasferita per il restauro presso la Getty Villa. Ciò che era inizialmente il progetto di ripulire l'Apollo e assicurare la sua stabilità per l'esposizione al pubblico, si è rivelato poi una rara opportunità per scoprire le molteplici storie che questa statua può raccontare.

Ciò che inizialmente il progetto di ripulire l'Apollo e assicurare la sua stabilità per l'esposizione al pubblico, si è rivelato poi una rara opportunità per scoprire le molteplici storie che questa statua può raccontare.

Il restauro si è rivelato una straordinaria occasione per scoprire le molteplici storie che questa statua può raccontare. La mostra permette di gettare uno sguardo dietro le quinte del progetto, svelando il modo in cui la scultura è stata realizzata nell'antichità e i metodi e i materiali utilizzati nell'Ottocento nel corso del restauro effettuato a Napoli.

Diana Saettatrice / arte romana
Diana Saettatrice, Arte Romana, 100 a.C. – prima del 79 d.C. Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei—Museo Archeologico Nazionale, Napoli
 
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Scoperta e restauro

La maggior parte dell'Apollo è stata ritrovata, frammentata in tre pezzi, nel giugno 1817 al nord del Foro di Pompei, non lontano dal Tempio di Giove. Le parti mancanti della statua - il piede destro, la mano destra e parti del braccio sinistro - sono state scoperte dopo oltre un anno, nell'ottobre del 1818, nei pressi delle mura settentrionali della città. L'arco e la faretra che Apollo doveva possedere non sono mai stati ritrovati.

Nonostante i ritrovamenti siano avvenuti in momenti diversi, la statua è stata a lungo associata al Tempio di Apollo a Pompei, in base alla posa e allo stile simili della statua alla figura in bronzo di Diana lì ritrovata nel marzo 1817.

Subito dopo il ritrovamento dei frammenti la statua di Apollo è stata ricostruita secondo i criteri utilizzati dai restauratori ottocenteschi. La figura è stata riassemblata intorno ad un'armatura interna in ferro e alcune parti mancanti sono state ricreate con pezzi di metallo moderno appositamente modellati. Le estremità ondeggianti della clamide, mai ritrovate, sono state ricreate in gesso.

Erik Risser, restauratore del Museo Getty, lavora sull'Apollo. I drappeggi ivi mostrati appartengono al restauro del tardo diciannovesimo secolo
Erik Risser, restauratore del Museo Getty, lavora sull'Apollo. I drappeggi ivi mostrati appartengono al restauro del tardo Ottocento.
 
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Il restauro presso la Getty Villa

Il restauro dell'Apollo presso la Getty Villa, avvenuto nel 2009 e nel 2010, si è concentrata principalmente su due obiettivi: assicurare la giuntura della caviglia destra, lì dove la riparazione ottocentesca aveva fallito; risolvere i problemi strutturali riguardanti le sezioni dei drappeggi in bronzo che pendevano da entrambe le braccia.

Le indagini effettuate hanno rivelato che le parti finali dei drappeggi in bronzo non sono antiche né appartengono al restauro iniziale anteriore al 1825, ma sono state aggiunte in una fase successiva di lavoro completata a metà del XIX secolo.

Poiché il loro peso ha compromesso la stabilità della scultura, sono state rimosse dai restauratori del Museo Getty e sono visibili in un'area separata della mostra. Sulla base dei disegni dell'Ottocento in archivio, le parti finali dei drappeggi sono state ricreate in resina epossidica e fissate meccanicamente alla statua. Così la figura appare ora come veniva mostrata a Napoli subito dopo la sua scoperta.

Notizie sul Museo Archeologico Nazionale di Napoli

Situato al centro di Napoli, nel cinquecentesco Palazzo degli Studi, il Museo Archeologico Nazionale racchiude una tra le più importanti collezioni di antichità classiche, tra cui le sculture restaurate dell'Ercole Farnese e del Toro Farnese, nonché mosaici, affreschi e statue scoperte a Pompei, Ercolano e Stabia. Le origini del museo risalgono al 1777, quando Re Ferdinando IV concepì una nuova istituzione per le arti a Napoli e creò il Museo Reale Borbonico. Il museo ha continuato a crescere nel'Ottocento e nel Novecento, con l'arrivo di altre collezioni, oltre ai reperti provenienti dai numerosi scavi nei siti archeologici di tutta la regione Campania.

Maggiori informazioni sul Museo Archeologico Nazionale di Napoli sono disponibili sul sito Web.



La mostra è stata organizzata in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei e il Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Tutte le foto della statua di Apollo sono gentilmente concesse dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei.